(Enrico Brizzi, 1994, Baldini & Castoldi)
Una storia rock, una storia d’amore e di «rock parrocchiale», una storia di crescita, una storia generazionale. Questo romanzo è un cult della letteratura contemporanea italiana. Ambientato negli anni Novanta, la colonna sonora contiene tutti i brani che Brizzi cita nel libro e delinea perfettamente le atmosfere ribelli adolescenziali vissute dai personaggi.
Il titolo si riferisce a un fatto realmente accaduto nel 1992: John (e non Jack!) Frusciante, l'allora chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, lascia inaspettatamente il gruppo, durante una tournée all'apice della popolarità. Fa, come si legge nel libro, "un salto fuori dal cerchio".In questo può riassumersi l'intera morale del racconto, dal momento che tutta la vicenda è imperniata sul concetto di "uscire dal gruppo" nel senso di "uscire dalla consuetudine, dagli schemi sociali".
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Una storia rock, una storia d’amore e di «rock parrocchiale», una storia di crescita, una storia generazionale. Questo romanzo è un cult della letteratura contemporanea italiana. Ambientato negli anni Novanta, la colonna sonora contiene tutti i brani che Brizzi cita nel libro e delinea perfettamente le atmosfere ribelli adolescenziali vissute dai personaggi.
Il titolo si riferisce a un fatto realmente accaduto nel 1992: John (e non Jack!) Frusciante, l'allora chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, lascia inaspettatamente il gruppo, durante una tournée all'apice della popolarità. Fa, come si legge nel libro, "un salto fuori dal cerchio".In questo può riassumersi l'intera morale del racconto, dal momento che tutta la vicenda è imperniata sul concetto di "uscire dal gruppo" nel senso di "uscire dalla consuetudine, dagli schemi sociali".
Domenica lunatica | Vasco Rossi
Siamo solo noi | Vasco Rossi
(Siamo solo noi, 1981)
Grande manifesto di non allineamento, che si sottrae a tutti i luoghi comuni del genere: nessuno snobismo, nessuna pretesa superiorità morale, nessuna vanità, “generazione di sconvolti”. Punk di casa nostra, ribelle ma con grazia melodica.
(Siamo solo noi, 1981)
Grande manifesto di non allineamento, che si sottrae a tutti i luoghi comuni del genere: nessuno snobismo, nessuna pretesa superiorità morale, nessuna vanità, “generazione di sconvolti”. Punk di casa nostra, ribelle ma con grazia melodica.
Fegato, fegato spappolato | Vasco Rossi
Non l’hai mica capito | Vasco Rossi
Our house | Madness
(Presents the rise and fall, 1982)
Nostalgia dell’infanzia familiare e dei rituali domestici, e realismo sul fatto che siano passati. La senti e pare di vederla, la casa, il papà che va al lavoro e la mamma che gli stira la camicia. Tutto molto british.
(Presents the rise and fall, 1982)
Nostalgia dell’infanzia familiare e dei rituali domestici, e realismo sul fatto che siano passati. La senti e pare di vederla, la casa, il papà che va al lavoro e la mamma che gli stira la camicia. Tutto molto british.
Hurry up hurry | Sham 69
Under the bridge | Red Hot Chili Peppers
(Blood sugar sex magik, 1991)
Il ponte è quello sotto il quale il cantante Anthony Kiedis si faceva certe pere. Fu il singolo che lanciò i Red Hot Chili Peppers, che pure avevano già fatto quattro dischi. Il coro in chiusura è quello della chiesa della signora Frusciante, madre del chitarrista John.
(Blood sugar sex magik, 1991)
Il ponte è quello sotto il quale il cantante Anthony Kiedis si faceva certe pere. Fu il singolo che lanciò i Red Hot Chili Peppers, che pure avevano già fatto quattro dischi. Il coro in chiusura è quello della chiesa della signora Frusciante, madre del chitarrista John.
Clash city rockers | The Clash
God save the Queen | Sex Pistols
(God save the queen, 1977)
Successe un casino. La contestazione della monarchia non era molto apprezzata, allora, almeno non con espressioni come: “Dio salvi la regina e il suo regime fascista”. Fu censurata molto e venduta molto. Ufficialmente arrivò al numero due in classifica, ma si pensa che il suo primo posto effettivo sia stato opportunamente tenuto nascosto a vantaggio di “The first cut is the deepest” di Rod Stewart. Era anche l’anno del giubileo reale, e il giorno dei festeggiamenti la band suonò davanti a Westminster da una barca affittata sul Tamigi. Li arrestarono tutti. Mezza Inghilterra li odiava, un’altra mezza non vedeva l’ora che arrivassero: “no future, no future, no future for you!”.
(God save the queen, 1977)
Successe un casino. La contestazione della monarchia non era molto apprezzata, allora, almeno non con espressioni come: “Dio salvi la regina e il suo regime fascista”. Fu censurata molto e venduta molto. Ufficialmente arrivò al numero due in classifica, ma si pensa che il suo primo posto effettivo sia stato opportunamente tenuto nascosto a vantaggio di “The first cut is the deepest” di Rod Stewart. Era anche l’anno del giubileo reale, e il giorno dei festeggiamenti la band suonò davanti a Westminster da una barca affittata sul Tamigi. Li arrestarono tutti. Mezza Inghilterra li odiava, un’altra mezza non vedeva l’ora che arrivassero: “no future, no future, no future for you!”.
Sexu Machina | Negu Gorriak
Anarchy in the UK | Sex Pistols
(Anarchy in the U.K., 1976)
Il primo singolo dei Sex Pistols, e uno dei loro classici, di cui una cover arrivò fin dentro alla colonna sonora di The million dollar hotel di Wim Wenders. Erano stati assunti dalla EMI, che li licenziò dopo i primi disastri che avevano combinato in giro. Il contratto con la A&M durò poi una settimana (alla festa di presentazione cercarono di farsi le segretarie e vomitarono negli uffici, cosa che era piuttosto contraria all’etichetta), e alla fine approdarono alla Virgin. Dove la canzone sembra dire “I use the enemy” (uso il nemico) il testo cita in realtà “the NME”, odiata rivista dell’establishment pop britannico. E “antichrist” non fa rima con “anarchist”, a meno di non sbagliare la pronuncia, come fa Lydon.
(Anarchy in the U.K., 1976)
Il primo singolo dei Sex Pistols, e uno dei loro classici, di cui una cover arrivò fin dentro alla colonna sonora di The million dollar hotel di Wim Wenders. Erano stati assunti dalla EMI, che li licenziò dopo i primi disastri che avevano combinato in giro. Il contratto con la A&M durò poi una settimana (alla festa di presentazione cercarono di farsi le segretarie e vomitarono negli uffici, cosa che era piuttosto contraria all’etichetta), e alla fine approdarono alla Virgin. Dove la canzone sembra dire “I use the enemy” (uso il nemico) il testo cita in realtà “the NME”, odiata rivista dell’establishment pop britannico. E “antichrist” non fa rima con “anarchist”, a meno di non sbagliare la pronuncia, come fa Lydon.
Comfotably numb | Pink Floyd
(The wall, 1979)
Questa se la portò Gilmour dentro The wall da un suo precedente progetto solista. Nella tensione dell’opera, spartita tra ansie e disperazioni, offre uno dei rari momenti di sollievo, seppure illusorio: “there is no pain you are receding...”. Lui in realtà è strafatto e sedato: ma – ehi – il confortevole stordimento delle droghe l’ha provato anche Gianfranco Fini, quella volta in Giamaica. Poi Waters, che scrisse le parole (con Gilmour smisero di parlarsi subito dopo, e avevano litigato come matti su “Comfortably numb”), spiegò che era una memoria infantile di quando si è malati e intontiti e che si riferiva a un senso di alienazione tra la band e il pubblico.
Nel 2005 ne fecero una spiritosa versione dance gli Scissors Sisters.
(The wall, 1979)
Questa se la portò Gilmour dentro The wall da un suo precedente progetto solista. Nella tensione dell’opera, spartita tra ansie e disperazioni, offre uno dei rari momenti di sollievo, seppure illusorio: “there is no pain you are receding...”. Lui in realtà è strafatto e sedato: ma – ehi – il confortevole stordimento delle droghe l’ha provato anche Gianfranco Fini, quella volta in Giamaica. Poi Waters, che scrisse le parole (con Gilmour smisero di parlarsi subito dopo, e avevano litigato come matti su “Comfortably numb”), spiegò che era una memoria infantile di quando si è malati e intontiti e che si riferiva a un senso di alienazione tra la band e il pubblico.
Nel 2005 ne fecero una spiritosa versione dance gli Scissors Sisters.
My way | Sid Vicious
Happy hour | The Housemartins
The sunnyside of the street | The Pogues
London calling | The Clash
(London calling, 1979)
La dichiarazione di guerra post-punk di Joe Strummer all’Inghilterra thatcheriana. Il titolo cita la frase dell’identificativo radiofonico della BBC durante la guerra, “this is London calling”. La copertina di London Calling – l’ellepì – con la foto di Pennie Smith che ritrae Paul Simonon che distrugge il basso, cita una vecchia copertina di Elvis ed è una delle icone più famose della storia del rock.
(London calling, 1979)
La dichiarazione di guerra post-punk di Joe Strummer all’Inghilterra thatcheriana. Il titolo cita la frase dell’identificativo radiofonico della BBC durante la guerra, “this is London calling”. La copertina di London Calling – l’ellepì – con la foto di Pennie Smith che ritrae Paul Simonon che distrugge il basso, cita una vecchia copertina di Elvis ed è una delle icone più famose della storia del rock.
King of the Bayou | Joe Strummer
Happiness is a warm gun | The Beatles
(White album, 1968)
Checché si dica di Sergeant Pepper, è White Album il disco che ospita il maggior numero di creazioni e idee dei Beatles (era doppio, bella forza). In una sola canzone, ce ne stanno tre o quattro, come in questo caso: la parte centrale è quella in cui Lennon recita appassionato il suo amore per la rivoltella.
La canzone ironizzava sulla passione degli americani per le armi, ed ebbe – come si sa – un tragico completamento; ma c’è dentro anche una palese metafora sessuale, e un sospetto richiamo all’uso di eroina (“I need a fix ’cause I’m goin’ down”).
(White album, 1968)
Checché si dica di Sergeant Pepper, è White Album il disco che ospita il maggior numero di creazioni e idee dei Beatles (era doppio, bella forza). In una sola canzone, ce ne stanno tre o quattro, come in questo caso: la parte centrale è quella in cui Lennon recita appassionato il suo amore per la rivoltella.
La canzone ironizzava sulla passione degli americani per le armi, ed ebbe – come si sa – un tragico completamento; ma c’è dentro anche una palese metafora sessuale, e un sospetto richiamo all’uso di eroina (“I need a fix ’cause I’m goin’ down”).
Foxey lady | Jimi Hendrix
(Are you experienced?, 1967)
Tutti sbagliano sempre, ma era “Foxey”, con la “e”. «Non mi vergogno a dire che non sono capace di scrivere canzoni allegre» ha detto una volta Hendrix, spiegando che questa era l’unica. Più che una canzone allegra, è che lui se la vuole fare, a essere precisi.
(Are you experienced?, 1967)
Tutti sbagliano sempre, ma era “Foxey”, con la “e”. «Non mi vergogno a dire che non sono capace di scrivere canzoni allegre» ha detto una volta Hendrix, spiegando che questa era l’unica. Più che una canzone allegra, è che lui se la vuole fare, a essere precisi.
Every little thing she does is magic | The Police
Ghost in the machine, 1981)
Dopo il brumoso attacco, il ritornello è una notevole sbandata di allegria pop nel curriculum dei Police, che pure mantengono alcuni loro tic originali, come il “diòòòò” in chiusura. Il verso “do I have to tell the story...” sarà citato da Sting nella sua successiva “Seven days”.
Ghost in the machine, 1981)
Dopo il brumoso attacco, il ritornello è una notevole sbandata di allegria pop nel curriculum dei Police, che pure mantengono alcuni loro tic originali, come il “diòòòò” in chiusura. Il verso “do I have to tell the story...” sarà citato da Sting nella sua successiva “Seven days”.
People are strange | The Doors
Libra | Diaframma
Circle | Eddie Brickell & The New Bohemians
A hard rain’s a gonna fall | Eddie Brickell & The New Bohemians
I shot the sheriff | Bob Marley & The Wailers
(Burnin’, 1973)
Lui ha sì ammazzato lo sceriffo, ma il vicesceriffo no. E poi lo sceriffo gli rompeva sempre i coglioni, e non lasciava che lui facesse crescere ciò che aveva seminato. In senso metaforico o no.
(Poi ebbe gran fortuna cantata da Eric Clapton, nel 1974).
(Burnin’, 1973)
Lui ha sì ammazzato lo sceriffo, ma il vicesceriffo no. E poi lo sceriffo gli rompeva sempre i coglioni, e non lasciava che lui facesse crescere ciò che aveva seminato. In senso metaforico o no.
(Poi ebbe gran fortuna cantata da Eric Clapton, nel 1974).
Lonesome, on’ry and mean | Henry Rollins
There is a light that never goes out | The Smiths
(The queen is dead, 1986)
Non si sa perché, “There is a light that never goes out” è la canzone più amata dai fans degli Smiths. Forse perché è bellissima, più di ogni altra.
(The queen is dead, 1986)
Non si sa perché, “There is a light that never goes out” è la canzone più amata dai fans degli Smiths. Forse perché è bellissima, più di ogni altra.
E se stasera un pullman a due piani ci venisse addosso, morire accanto a te sarebbe un modo meraviglioso di morire
Holiday in Cambodia | Dead Kennedys
Always in my mind | Pet Shop Boys
(Introspective, 1988)
Una delle molte cover di una grande canzone d’amore resa celebre da Elvis, naturalmente fatta alla maniera Pet Shop Boys: con un potente frastuono intorno e un riff di tastiere aggressivo. Conquistò l’ambìto titolo di numero uno di Natale nelle classifiche inglesi, nel 1987. La versione di nove minuti contenuta in Introspective è un po’ sfinente: meglio quella del singolo.
(Introspective, 1988)
Una delle molte cover di una grande canzone d’amore resa celebre da Elvis, naturalmente fatta alla maniera Pet Shop Boys: con un potente frastuono intorno e un riff di tastiere aggressivo. Conquistò l’ambìto titolo di numero uno di Natale nelle classifiche inglesi, nel 1987. La versione di nove minuti contenuta in Introspective è un po’ sfinente: meglio quella del singolo.
Fire | Red Hot Chili Peppers
Behind the sun | Red Hot Chili Peppers
Where is the mind? | Pixies
Sweet home Chicago | The Blues Brothers
Rhythm is a dancer | SNAP!
Rock the Casbah | The Clash
(Combat rock, 1982)
Malgrado non abbia espliciti riferimenti geografici, la storia dell’insurrezione popolare contro il divieto sul rock fu ispirata dalla notizia di una stretta in questo senso nell’Iran dell’ayatollah Khomeini. Erano i tempi in cui una band di sinistra poteva suggerire di rovesciare le dittature musulmane.
Negli ultimi anni alcuni versi sono diventati profetici, fino a diventare tormentone dei soldati americani nella guerra del Golfo.
Fu il maggiore successo commerciale dei Clash e rese celebre l’armadillo del video.
(Combat rock, 1982)
Malgrado non abbia espliciti riferimenti geografici, la storia dell’insurrezione popolare contro il divieto sul rock fu ispirata dalla notizia di una stretta in questo senso nell’Iran dell’ayatollah Khomeini. Erano i tempi in cui una band di sinistra poteva suggerire di rovesciare le dittature musulmane.
Negli ultimi anni alcuni versi sono diventati profetici, fino a diventare tormentone dei soldati americani nella guerra del Golfo.
Fu il maggiore successo commerciale dei Clash e rese celebre l’armadillo del video.
Raw power | The Stooges
White riot | The Clash
No feelings | Sex Pistols
Shiny happy people | R.E.M.
Tunnel of love | Dire Straits
Sayonara | The Pogues
Dazed and confused | Led Zeppelin
(White man) in Hammersmith Palais | The Clash
Deeper shade of soul | Urban Dance Squad
Lunedì | Vasco Rossi
Love song | Tesla
How beautiful you are | The Cure
Il mio canto libero | Lucio Battisti
Me and my friends | Red Hot Chili Peppers
Friday I’m in love | The Cure
(Wish, 1992)
Dodici anni dopo, e sapevano ancora fare “Boys don’t cry”. E gli era anche passata la depressione (anche troppo, per molti fans e critici): il testo pare un pezzo di Barry White sulla discoteca scacciapensieri: “it’s such a gorgeous sight to see you in the middle of the night. You can never get enough, enough of this stuff”.
(Wish, 1992)
Dodici anni dopo, e sapevano ancora fare “Boys don’t cry”. E gli era anche passata la depressione (anche troppo, per molti fans e critici): il testo pare un pezzo di Barry White sulla discoteca scacciapensieri: “it’s such a gorgeous sight to see you in the middle of the night. You can never get enough, enough of this stuff”.
Bigmouth strikes again | The Smiths
Digging the grave | Faith No More
Ghostrider | Rollins Band
Leccaculo | Splatterpink
Il vitello dai piedi di balsa | Elio e Le Storie Tese