Quarantunes: i sintomi

Continua da Quarantunes: la pandemia. La serie completa consiste in: la pandemia, i sintomi, le precauzioni e infine la ripartenza

Nessun dolore | Giorgia
Brano di Battisti, qui nella bella cover di Giorgia.

Fever | Peggy Lee
“Fever when you hold me tight”. La più bella delle febbri ci è oggi vietata. Ed è bene evitare quelle di qualsiasi altro tipo. Esistono centinaia di versioni del pezzo, ma la prima resta la migliore.

Night fever | Bee Gees
Dalla colonna sonora de La febbre del sabato sera, il film musicale che lanciò John Travolta.

Respiro | Franco Simone

Respirando | Lucio Battisti

Take my breathe away | Berlin

Harder to breathe | Maroon 5

Breathe me | Sia
Sia è australiana, di Adelaide. Il brano fu colonna sonora ipnotica degli ultimi cinque minuti dell’ultima puntata dell’ultima serie di Six feet under, con quel pianoforte ... asfissiante.

Breathe | Midge Ure
Midge Ure è un cantautore scozzese, prima chitarrista dei Visage e poi cantante degli Ultravox. La canzone era in una famosa campagna pubblicitaria della Swatch.

Breathe | Pink Floyd
Apertura epica di un disco epico (The dark side of the moon), preceduta dall’introduzione strumentale di “Speak to me”: un neonato piange e qualcuno arriva a suggerirgli di respirare e a prospettargli spietatamente la vita che lo attende. “Corri, coniglio, corri: scava un buco, dimenticati il sole. E quando avrai finito, non fermarti: c’è da scavarne un altro”.

So sick | Ne-Yo

Sto male | Ornella Vanoni
Cover italiana dell'originale "Je suis malade", grande successo di Dalida ().

Sto male | Prozac+

People ain’t no good | Nick Cave
“Non è che siano cattivi dentro: alcuni sanno starti vicino, alcuni ci provano. Ti curano quando sei malato, ti seppelliscono quando muori, ti aiuterebbero se potessero. Ma queste sono stronzate, tesoro. La gente non è buona.”. Tutti contro tutti, insomma.

Cold | Maroon 5 ft Future
Mi diverte pensare che qui "cold" stia per "raffreddore".

Between two lungs | Florence + The Machine
"Tra due polmoni" dal loro album di esordio Lungs.

Il giorno di dolore che uno ha< | Ligabue
Ligabue la introduce così, ai concerti: «una canzone scritta in un momento particolare, scritta per un momento tragico. E che ha finito per rappresentare forse la possibilità di far capire che il mondo è tutt’altro che il posto che vorremmo, ma facendo i conti ognuno di noi può affrontare e mettersi alle spalle con la propria forza il giorno di dolore che uno ha».

Comfortably numb | Pink Floyd
Nell'epico The wall del 1979, il brano offre uno dei rari momenti di sollievo, seppure illusorio: “there is no pain you are receding...”. Lui in realtà è strafatto e sedato: ma – ehi – il confortevole stordimento delle droghe ... . Poi Waters, che scrisse le parole, spiegò che era invece una memoria infantile di quando si è malati e intontiti.

No dottore | Lucio Battisti

Paranoid android | Radiohead
Ammettiamolo, un po' di paranoia c'è.

Paranoid | Black Sabbath
Idem come sopra.


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