Quarantunes: la pandemia

Ok, questa è una tragedia di dimensioni globali, che solo fino a pochi mesi fa sarebbe sembrata pura fantascienza catastrofista. Ma mica possiamo arrenderci! Quindi la affrontiamo, in mezzo a tanti disagi e precauzioni, con resilienza, ironia (e scusami se ogni tanto può sembrarti invece cinismo) e ... tanta musica.

Ho infatti pensato di fare una playlist di 'tunes' per la quarantena: una 'quarantunes'! Anzi, visto che i brani da inserire si sono rivelati tanti li ho raggruppati in 4 playlists: la pandemia, i sintomi, le precauzioni e infine la ripartenza.

Nel preparare la lista ho cercato di evitare la 'sindrome del liceale che fa la cassettina' (o il CD o la chiavetta). Ovvero ho cercato di evitare, nei limiti del possibile, di selezionare brani solo perché nel titolo c'era una delle parole chiave del tema. Sopratutto ho messo solo brani che - a mio parere ovviamente - merita ascoltare. Inevitabile comunque l'affastellarsi di brani di epoche e generi diversi.

Spero che l'ascolto ti sia gradito e ti faccia passare gradevolmente il tempo, rimanendo a casa. Inoltre segnalami tutti quei brani che ho colpevolmente dimenticato.

Buon ascolto!


Virus | Björk
Canzone-carillon nella quale il virus che necessita di un corpo è metafora di amore incontenibile. Un’immagine che ora fa un po’ paura.

Virus | Martin Garrix

Toxic | Britney Spears

Infected | The The

Infected | Bad Religion

Contagious | Avril Lavigne

Catch my disease | Ben Lee

Tainted love | Soft Cell
“Amore contaminato” in origine lo cantava Gloria Jones, moglie di Marc Bolan e alla guida nell’incidente in cui lui morì: direi amore letale più che contaminato ... . In un ipotetico museo musicale stanno senz’altro le due note su cui è sostenuta tutta “Tainted Love”, difficile trovare un altro caso in cui due sole note, appunto, siano così immediatamente riconoscibili. Il resto, vien da sé.

It’s the end of the world as we know it (and I feel fine) | REM
I testi dei REM non sono celebri per la loro comprensibilità. Eppure la frase che intitola una delle loro canzoni più famose si staglia nitida come una scultura di gelo. La riscrittura di <>Ligabue () perde ovviamente il confronto. Qualcuno ha scritto: « ... può far pensare giusto a qualcosa come “A che ora è il comunicato della Protezione Civile?” Che ti gela pure quello, peraltro.»

Pomeriggio ore 6 | Equipe 84
La risposta alla domanda di Ligabue al punto precedente: "pomeriggio ore 6". In realtà si tratta di una cover degli Equipe 84 - che le copiavano quasi tutte - di un brano dei Bee Gees.

The plague | Scott Walker
La "pestilenza" di Scott Walker (indiscusso maestro della visione del mondo in nero) è interiore e vissuta nel chiuso di una stanza. Una situazione che stiamo conoscendo.

Five years | David Bowie
Questa va un minimo contestualizzata. In Ziggy Stardust, il concept-album da cui è tratta, la terra sta morendo e all’umanità restano solo cinque anni prima dell’estinzione.

Before the deluge | Jackson Browne
Qui si racconta del prima e del dopo il diluvio, causato da una qualche catastrofe globale. La canzone fu l’inno del movimento anti-nucleare No Nukes. “Let the music keep our spirits high”. Sempre.

Idioteque | Radiohead
La canzone più apocalittica dell'album più apocalittico di una band notoriamente pessimista, "Idioteque" è fredda come la prossima era glaciale che prevede. "Non stiamo facendo allarmismo, questo sta davvero accadendo".

Pasticcio universale | Nada

The final countdown | Europe

The end | The Doors
Undici minuti e quarantadue di totale genio e delirio. Celebrati, nel loro andamento ipnotico e messianico, da diverse colonne sonore, e soprattutto in una memorabile sequenza di Apocalypse Now.

Panic | The Smiths
Dicono che un deejay alla radio mise “I’m your man” dei Wham! subito dopo la notizia dell’incidente di Chernobyl e che gli Smiths si incazzarono, da cui il refrain: “Hang the dj, hang the dj, hang the dj!”. Bruciamo la discoteca, impicchiamo il deejay, perché la musica che sceglie non mi dice niente della mia vita. Ora metto le mani avanti:, condivido con te questa playlist, ma non voglio subire le stesse conseguenze patite da quel dj. Comunque il brano dice: “Panic on tre streets of London, panic on the streets of Birmingham”. Boris Johnson ha colpito ancora.

Emilia paranoica | CCCP - Fedeli Alla Linea
Emilia paranoica. Ma prima ancora Lombardia e Veneto paranoici, e colpiti dal karma cinese. Dante direbbe: contrappasso.

SOS | ABBA
Caso più unico che raro in cui titolo della canzone e nome della band sono entrambi palindromi.


Help | The Beatles
“Quando ero giovane, molto più giovane di oggi, non avevo bisogno dell’aiuto di nessuno, mai. Ma ora le cose sono cambiate, e non mi sento più così sicuro. Puoi per favore – per favore – aiutarmi?”. Ma bando alla tristezza, avete mai provato a ballarla, “Help”? Funziona benissimo.

Ambulance blues | Neil Young

Ambulance | Blur
“I ain’t got nothing to nothing to be scared of.”. Così parlò molti anni prima del Coronavirus.

Hospital | The Modern Lovers
“Quando uscirai dall’ospedale, mi farai rientrare nella tua vita?” Non c’è davvero bisogno di aggiungere altro se non che davvero non possiamo immaginare quali saranno le conseguenze emotive di questi “strange days”, giusto per citare una celebre canzone dei Doors (vedi sotto).

Hospital food | David Gray
Il cibo da ospedale è la sbobba che il mondo e in particolare i media ci rifilano ogni giorno, e che ci mangiamo, rincoglioniti: “ditemi qualcosa che non sappia già”. Quando fa “tell me something...” è fantastica.

Get me away from here, I’m dying | Belle & Sebastian
Urca! Molte delicate canzoni indie-rock dei primi anni 2000 diventano strazianti se interpreti letteralmente il loro testo.

Heroes | David Bowie
Non sono tante le canzoni che sopravvivono all’ascolto plurimo, decennale, sfinente, accompagnato da tutta la retorica sulla loro immortalità. Per esempio, “Stairway to heaven” no. “Like a hurricane” sì. “Heroes” sì sì sì. Strasì. Dedicata a medici e infermieri in prima linea contro il virus.

Love lockdown | Kanye West

Empty sky | Bruce Springsteen
"Cielo vuoto", scritto sulla scia dell'11/9, questo brano torna d'attualità - in senso figurato e forse letterale, perché al momento i viaggi aerei sono pressoché nulli.

La crisi | Bluevertigo

Città vuota | Mina
L'originale era "It's a lonely town" di Gene McDaniels. Il brano è splendidamente reinterpretato da Mina. In realtà la città è piena di gente, ma a lei sembra vuota se lui non torna. Forse perché ha la residenza da un’altra parte.

Shock in my town | Franco Battiato

Lost in the supermarket | The Clash
Abbrutimento e solitudine dell’homo occidentalis, schiavo di tv, shopping, e tutte quelle cose lì. Ma con tenerezza, e melodia. Se in questi giorni hai fatto la spesa, magari cercando l'Amuchina, probabilmente ti sarai sentito "perso al supermercato".

Supermarket | Lucio Battisti

Esercizio di esorcismo

We might be dead by tomorrow | Soko
"Potremmo essere morti domani". Ovviamente si fa per scherzare, anzi per 'esorcizzare' questa remota possibilità. Canzone d'amore per la vita della cantautrice francese Soko.

Zombie | The Cranberries
Qui ci sta bene. Ma in realtà Dolores protesta contro la guerra civile in Irlanda (nel 1916 ci fu la Rivolta di Pasqua, tappa storica verso l’indipendenza irlandese mai portata a completamento), ma incidentalmente produce un tormentone fulminante: “what’s in your head, in your head...”. “È la solita storia, dal 1916”.

Fourth of July | Sufjan Stevens
Sufjan Stevens è un genio, non poteva mancare in questa lista. Questo brano rappresenta il momento più struggente di Carrie & Lowell, lo splendido concept-album sulla morte della madre. Quella coda finale ripetuta - “We’re all gonna die” - dimostra che nelle mani di un artista geniale le idee più semplici diventano le più profonde e viceversa. Per il 4 Luglio sarà tutto finito, vero?

Hope to die | Orville Peck
Ovviamente non spero affatto di morire, tanto meno credo che possa accadere a causa di questa cosa, ma se dovesse accadere mi piacerebbe ascoltare Orville Peck sulla 'way out'. Orville Peck è un cantautore country canadese. Di lui non si sa nulla: né età (potrebbe avere 20 come 40 anni) né volto (indossa sempre una maschera da Lone Ranger). Ascoltalo e ricorda: non ci si deve fidare di qualcuno a cui non piace Orville Peck (che comunque non si chiama nemmeno così).

Die Young | Kesha

Die Young | Sylvan Esso
Mi sa che sto risultando ansiogeno ... ma devi ammetterlo, le canzoni sono belle!

Under pressure | David Bowie ft Queen
Io me lo ricordo, quando si seppe che David Bowie aveva fatto una canzone con i Queen. Gli uni e l’altro fanno faville, appassionatamente, e il giro di basso è stato definito il migliore della storia del rock.

Hope there’s someone | Antony & the Johnsons
Non c'é nulla di più umano che il bisogno di un contatto in un momento di tensione e paura, e la paura più grande - cosa c'è dopo il traguardo finale - è stato espressa raramente in modo più sincero che da Antony in questo brano. Quel groppo in gola che senti significa sei ancora vivo.

Salvation | The Cranberries
Salvation, salvation, salvation is free

Playlist