Ancora una volta con sentimento

Gira che ti rigira, amore bello, c’è sempre gente capace di gran ballate dolci, struggenti, e tutti quegli aggettivi lì. Anche nel terzo e cinico millennio.

Fistful of love | Antony and the Johnsons
(I am a bird now, 2005)
Di Lou Reed non ci sono solo la voce in apertura e la chitarra, ma anche l’andamento satellite-of-love che si mescola a un’escalation soul formidabile. Parla di un amante che cerca dimostrazioni d’amore nelle violenze dell’amato.

In the deep | Bird York
(The velvet hour, 2003)
Se avete visto Crash forse ricorderete un personaggio femminile che appare rapidamente, all’inizio del film: l’agente Johnson è quella che spiega a Ria e Graham la dinamica della sparatoria tra i due poliziotti loschi. Se avete visto Crash, ricorderete forse meglio la canzone dolcissima che accompagna molto ruffianamente le ultime scene del film. La canzone si chiama “In the deep” ed era nel cd The velvet hour. Sulla copertina c’è una bella signora con un’aria molto “jazzy”, che si chiama Bird York ed è una cantattrice, nel senso che oltre a cantare fa l’attrice: in Crash, era l’agente Johnson.

The blower’s daughter | Damien Rice
(O, 2002)
La più bella canzone d’amore del millennio, con buone probabilità di restarlo a lungo. Ebbe successivi rilanci man mano che le canzoni venivano riprese e riutilizzate, tra l’altro in Closer e poi in Il caimano di Nanni Moretti. L’incipit “And so it is...” ha la forza di un grande attacco letterario, ed è di quelli che restano in testa non per tutta la giornata, ma per tutta la stagione almeno. E poi ha dato nuova vita al verso “non riesco a staccarti gli occhi di dosso”, fino ad allora celebre in versione riempipista nella canzone di Frankie Valli (“I love you, baby!”).

Dear Sarah Shu | John Vanderslice
(Pixel revolt, 2005)
“And in the end it was love”. Vanderslice è un cantautore e tecnico del suono, affezionato alle registrazioni analogiche per cui va acquistando in giro le scorte di nastro rimaste dal passaggio al digitale. “Dear Sarah Shu” è «una lettera di dimissioni», ha spiegato: «allora pensavo di smetterla con la musica».

Tv waves | Fruit Bats
(Spelled in bones, 2005)
Sulla mancanza d’amore, e lo spazio occupato dalla televisione. Il bridge “out on the great green wash” è imparato (bene) dai Beatles.

Let Ken Green | Stars of track and field
(You came here for sunset last year, 2005)
Sono di Portland, un po’ Radiohead, sentimentalismo elettronico (il nome viene da una canzone dei Belle and Sebastian). Ken Green è un golfista americano.

Love’s a game | The Magic Numbers
(The Magic Numbers, 2005)
Londinesi di origini cosmopolite, con falsetti da Rolling Stones e “swear this much is true” che sembra una citazione degli Spandau Ballet.

Sleeping is the only love | The Silver Jews
(Tanglewood numbers, 2005)
David Berman, anima della band, ha detto che il titolo non vuol dire niente, ma suona bene: “l’unico amore è dormire”. Gli altri versi parlano di un dramma di cuore, così: “avevo questo amico, si chiamava Marc, con la ci. Sua sorella era come l’aria calda che esce dalla tv”.

The seer's tower | Sufjan Stevens
(Illinois, 2005)

Viens | Corneille
(Les marchands de rêves, 2005)

Cigarettes and chocolate milk | Rufus Wainwright
(Poses, 2001)
La canzone parla di decadenza e desiderio, ed è stata definita una “ode alla dipendenza dai più piccoli piaceri quotidiani e al modo in cui le nostre ossessioni regolano la nostra vita”. Un verso un po’ ermetico la chiude: “I’m just a little bit heiress, a little bit irish / a little bit Tower of Pisa whenever I see you / so please be kind if I’m a mess.”

Flightless bird, American mouth | Iron & Wine
(The shepherd’s dog, 2007)

Sur la tombe de mes gens | Corneille
(Les marchands de rêves, 2005)

Nuits blanches | Benjamin Biolay
(Négatif, 2003)

Favourite song | VincentDelerm ft Neil Hannon
(Favourite songs, 2007)
Duetto di Delerm con Neil Hannon dei Divine Comedy.

Mal assis | Pauline Croze
(Pauline Croze, 2005)

Brothers on a hotel bed | Death Cab for Cutie
(Plans, 2005)

Playlist


Altro brano, non su Spotify

2. In the deep - Bird York


Brani citati