(1993, Manchester, Inghilterra)
Ci fu un periodo in cui la rivalità Blur-Oasis veniva venduta come un nuovo scontro Beatles-Stones. Ma i Blur avevano del genio, e gli Oasis solo delle chitarre. Con quelle, e un po’ di coretti, hanno indovinato abbastanza canzoni da riempire questa playlist, e non una di più. Per il resto, litigano spesso.
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Ci fu un periodo in cui la rivalità Blur-Oasis veniva venduta come un nuovo scontro Beatles-Stones. Ma i Blur avevano del genio, e gli Oasis solo delle chitarre. Con quelle, e un po’ di coretti, hanno indovinato abbastanza canzoni da riempire questa playlist, e non una di più. Per il resto, litigano spesso.
Live forever
(Definitely maybe, 1994)
“Maybeeee!”. “Live forever” è stata votata la canzone preferita dai fans degli Oasis sul sito della band, e malgrado il robusto baccano di chitarre, è un lento. Anzi, un bel lento impreziosito da un robusto baccano di chitarre. Fu il singolo con cui entrarono nella Top Ten e cominciarono a farsi notare sul serio.
(Definitely maybe, 1994)
“Maybeeee!”. “Live forever” è stata votata la canzone preferita dai fans degli Oasis sul sito della band, e malgrado il robusto baccano di chitarre, è un lento. Anzi, un bel lento impreziosito da un robusto baccano di chitarre. Fu il singolo con cui entrarono nella Top Ten e cominciarono a farsi notare sul serio.
Don’t look back in anger
((What’s the story) morning glory?, 1995)
Noel Gallagher disse che l’attacco l’aveva copiato da “Imagine”, e quello che “lanciò una rivoluzione dal suo letto” è notoriamente John Lennon. Il titolo si riferisce all’opera di John Osborne, Look back in anger. Gli Oasis hanno sempre detto che le parole non dicono niente in particolare e che Sally non esiste, lasciando ai fans involute spiegazioni su quel che le sarebbe successo (tamponata in auto? casini di droga? stuprata dalla band?).
((What’s the story) morning glory?, 1995)

Wonderwall
((What’s the story) morning glory?, 1995)
Wonderwall era un film del 1968 in cui un professore squinternato riempiva di buchi i muri di casa sua per vedere l’avvenente vicina di casa, interpretata da Jane Birkin. La colonna sonora era di George Harrison. Quale sia la relazione di tutto questo con la canzone non si sa, e il suo significato è sempre stato misterioso. A un certo punto – quando si erano lasciati – Noel Gallagher spiegò che non c’entrava niente con la sua fidanzata Meg, ma che siccome tutti sostenevano di sì, lui non aveva avuto il coraggio di smentirlo.
Thom Yorke dei Radiohead disse che la svolta della sua band verso dischi più arditi e di ricerca nacque dall’ascolto di “Wonderwall”: «Il rock and roll aveva toccato la perfezione: o cambiavamo strada o cambiavamo lavoro». “Wonderwall” è una perfetta popsong, così perfetta che la cover più tormentata e languida di Ryan Adams è più bella ancora.
((What’s the story) morning glory?, 1995)
Wonderwall era un film del 1968 in cui un professore squinternato riempiva di buchi i muri di casa sua per vedere l’avvenente vicina di casa, interpretata da Jane Birkin. La colonna sonora era di George Harrison. Quale sia la relazione di tutto questo con la canzone non si sa, e il suo significato è sempre stato misterioso. A un certo punto – quando si erano lasciati – Noel Gallagher spiegò che non c’entrava niente con la sua fidanzata Meg, ma che siccome tutti sostenevano di sì, lui non aveva avuto il coraggio di smentirlo.
Thom Yorke dei Radiohead disse che la svolta della sua band verso dischi più arditi e di ricerca nacque dall’ascolto di “Wonderwall”: «Il rock and roll aveva toccato la perfezione: o cambiavamo strada o cambiavamo lavoro». “Wonderwall” è una perfetta popsong, così perfetta che la cover più tormentata e languida di Ryan Adams è più bella ancora.
Stand by me
(Be here now, 1997)
Tutti insieme ora: “STAND-BY- ME!”. La mamma di tutti i tormentoni degli Oasis (anche se dal vivo la suonano raramente: ma una volta che i due fratelli litigarono sul palco e Noel se ne andò, Liam la introdusse nella scaletta). Ha un verso fantastico, sovversivo rispetto al canone delle canzoni d’amore che dicono “vieni via con me, tutto sarà meraviglioso, ci ameremo per sempre”: “Stand by me” dice “stai con me, va’ a sapere come andrà a finire”.
(Be here now, 1997)
Tutti insieme ora: “STAND-BY- ME!”. La mamma di tutti i tormentoni degli Oasis (anche se dal vivo la suonano raramente: ma una volta che i due fratelli litigarono sul palco e Noel se ne andò, Liam la introdusse nella scaletta). Ha un verso fantastico, sovversivo rispetto al canone delle canzoni d’amore che dicono “vieni via con me, tutto sarà meraviglioso, ci ameremo per sempre”: “Stand by me” dice “stai con me, va’ a sapere come andrà a finire”.
Stop crying your heart out
(Heaten chemistry, 2002)
Pezzone consolatorio, che ebbe una grande popolarità inglese quando fu il momento di tirarsi su dalla sconfitta ai mondiali del 2002, contro il Brasile.
(Heaten chemistry, 2002)
Pezzone consolatorio, che ebbe una grande popolarità inglese quando fu il momento di tirarsi su dalla sconfitta ai mondiali del 2002, contro il Brasile.
Little by little
(Heaten chemistry, 2002)
Il modello canzone-degli-Oasis tirato per i capelli, fino alla sua massima resistenza. Refrain povero, ma retto da “but my god woke up on the wrong side of his bed”, che può essere una bella immagine come una delle scuse più vigliacche che si ricordino.
(Heaten chemistry, 2002)
Il modello canzone-degli-Oasis tirato per i capelli, fino alla sua massima resistenza. Refrain povero, ma retto da “but my god woke up on the wrong side of his bed”, che può essere una bella immagine come una delle scuse più vigliacche che si ricordino.
AA. Who put the weight of the world on my shoulders?
(Goal!, 2005)
Considerato che fu pubblicata nella colonna sonora di un film su un ragazzino che sogna di diventare calciatore – si chiamava Goal! – dal titolo potrebbe sembrare una specie di “Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore”. Ma il testo è più vago, e qualcuno lo ha letto come una riflessione di Noel Gallagher sull’andamento del mondo.
(Goal!, 2005)
Considerato che fu pubblicata nella colonna sonora di un film su un ragazzino che sogna di diventare calciatore – si chiamava Goal! – dal titolo potrebbe sembrare una specie di “Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore”. Ma il testo è più vago, e qualcuno lo ha letto come una riflessione di Noel Gallagher sull’andamento del mondo.
Let there be love
(Don’t believe the truth, 2005)
Dopo essere partiti come i nuovi Beatles, aver proseguito come i nuovi Beatles, ed essere divenuti il cliché dei nuovi Beatles, gli Oasis continuano a fare i nuovi Beatles. E che je voi di’? Finché dura.
(Don’t believe the truth, 2005)
Dopo essere partiti come i nuovi Beatles, aver proseguito come i nuovi Beatles, ed essere divenuti il cliché dei nuovi Beatles, gli Oasis continuano a fare i nuovi Beatles. E che je voi di’? Finché dura.
The importance of being idle
(Don’t believe the truth, 2005)
Il titolo del brano è tratto dall'omonimo romanzo del 2001 di Stephen Robins, che Noel trovò mentre puliva il garage. Noel ha dichiarato che l'espressione "l'importanza di essere pigro" è autobiografica.
(Don’t believe the truth, 2005)
Il titolo del brano è tratto dall'omonimo romanzo del 2001 di Stephen Robins, che Noel trovò mentre puliva il garage. Noel ha dichiarato che l'espressione "l'importanza di essere pigro" è autobiografica.
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