The Big Chill

Il grande freddo è un film del 1983 diretto da Lawrence Kasdan, che rappresenta uno spaccato della generazione del Sessantotto e della contestazione giovanile.

Per il funerale di Alex, suicidatosi senza motivo apparente, nella villa del vecchio compagno Harold e della moglie Sara, viene invitato un gruppo di ex compagni di college. Dopo avere condiviso i sogni e le aspirazioni negli anni sessanta, gli amici si sono persi di vista per circa quindici anni e si ritrovano all'inizio degli anni ottanta, cambiati nelle aspirazioni e nelle aspettative. L'incontro è l'occasione per ricordare i sogni della giovinezza e confrontarli con il presente, ristabilire rapporti e crearne di nuovi: Karen, delusa dal proprio matrimonio con Richard, ravviva una vecchia e latente fiamma con Sam, attore fresco di divorzio; Michael, logorroico giornalista scandalistico, tenta senza successo d'offrirsi a tutte le donne disponibili; la giovane Chloe, ragazza di Alex, forse troverà un nuovo amore in Nick, psicologo introverso e segnato dall'esperienza in Vietnam e dalla droga; l'avvocatessa rampante Meg, che desidera un figlio ma non ha un compagno, forse l'avrà da Harold, con la complicità di Sarah, che si sente ancora in colpa per avere tradito il marito cinque anni prima con Alex.

La colonna sonora, scelta personalmente dal regista e dalla moglie, racchiude alcuni dei grandi successi americani degli anni sessanta, in particolare dell'etichetta soul Motown.


I heard it through the grapevine | Marvin Gaye
(I heard it through the grapevine, 1968)
Beh, un mito, anche se l’hanno infilata in tutti i film e gli spot del mondo, compreso uno per le uvette: ma con quell’attacco lì, si può vendere qualsiasi cosa. Nell’anno prima che convincessero il signor Motown, Barry Gordy, a farla cantare a Gaye, la canzone era stata già data a parecchi altri. Ma con lui divenne il singolo più venduto nella storia della Motown. Una delle più grandi canzoni sulla rivelazione dell’esistenza dell’altro, assieme a “Fiori rosa, fiori di pesco”.
Al minuto 0:01. Sara inizia a piangere. I principali protagonisti vengono introdotti attraverso una serie di brevi riprese.

You can’t always get what you want | The Rolling Stones
(Let it bleed, 1969)
Fenomenale. Lo era già prima di entrare dentro nuovi cuori grazie alla scena del funerale che apre Il grande freddo, con tutto il coro del London Bach Choir (in alcune versioni è tagliato, e la canzone parte dalla chitarra). Poi tira avanti per sette minuti e mezzo di effettiva ascensione al cielo, in palese eccezione al titolo.
Al minuto 0:12. Scena del funerale in chiesa, con Karen che suona il brano con l'organo. Il brano si evolve poi da strumentale all'originale dei Rolling Stones, mentre tutti vanno al cimitero.

Tell him | The Exciters
(singolo, 1962)
Al minuto 0:25. Dopo che Michael ha incontrato Chloe, scene di tutti che disfano le valigie.

A whiter shade of pale | Procol Harum
(Procol Harum, 1967)
Nessuno ha ancora capito cosa accidenti volesse dire (se lo chiedevano anche in The commitments, il film), ma fu l’emblema dell’Estate dell’Amore hippie e rimase una delle canzoni più famose e riprodotte della storia. C’è soul, rock e musica classica assieme (Bach è citato esplicitamente), senza indulgere in sinfonismi à la Queen. “We skip the light fandango...”.

The tracks of my tears | Smokey Robinson & The Miracles
(Going to a go-go, 1965)
Al minuto 0:27. Meg parla di un caso giudiziario e Michael di giornalismo, mentre tutti gironzolano intorno.

Good Lovin' | The Young Rascals
(The Young Rascals, 1966)
Al minuto 0:42. In giro con la jeep.

Ain't yoo proud to beg | The Temptations
(Gettin' ready, 1966)
I Rolling Stones registrarono una versione della canzone per il loro album It's only rock 'n' roll nel 1974.
Al minuto 0:53. Harold mette questo disco e tutti ballano mentre puliscono la cucina.

My girl | The Temptations
(The Temptations sing Smokey, 1965)
Il brano fu scritto e prodotto da Smokey Robinson e portato per la prima volta al successo dai Temptations. Molte sono le cover successive, tra cui quella di Otis Redding.
Al minuto 0:54. Seduti sul divano a fumare uno spinello.

Wouldn’t it be nice | The Beach Boys
(Pet sounds, 1966)
La prima traccia di un disco – Pet sounds – considerato uno dei più importanti della storia del rock. Dopo due minuti ci sono già abbastanza melodie per quattro canzoni. Rivoluzionaria anche nel testo, che dopo tutta l’epica del giovanilismo surfistico suggerisce invece come sarebbe bello essere già vecchi e passare giorni e notti assieme e tranquilli come fa tutto il mondo.

Quicksilver girl | Steve Miller Band
(Sailor, 1968)
Al minuto 0:58. Richard dorme sul divano, mentre Nick e Meg provano delle scarpe.

The weight | The Band
(Music form Big Pink, 1968)
"The weight" è una canzone del 1968 del gruppo canadese The Band. Il brano è tra i più celebri della controcultura della fine degli anni sessanta.
Al minuto 1:01. Meg si prepara un caffè e fuma una sigaretta, mentre Nick e Meg continuano a provarsi delle scarpe.

Gimme some lovin' | The Spencer Davis Group
(Autumn '66), 1966)
Brano del gruppo rock britannico The Spencer Davis Group, di cui faceva parte anche Steve Winwood. Tuttavia molti credono sia invece dei Blues Brothers, perché nel 1980 ne fecero una cover nella colonna sonora del film omonimo. Il riff di base della canzone è stato preso da "(Ain't That) A Lot of Love" di Homer Banks.
Al minuto 1:10. Il match di football.

Bad moon rising | Creedence Clearwater Revival
(Green river, 1969)
Per uno come Fogerty che era così affascinato dai luoghi intorno a New Orleans, una canzone che predice ogni sventura naturale e suggerisce di chiudersi in casa, parve poi piuttosto anticipatrice. Metaforicamente, invece, è buona per tutto. Il verso “there’s a bad moon on the rise” è da sempre confuso dagli ascoltatori con “there’s a bathroom on the right” (il bagno è in fondo a destra).
Al minuto 1:18. Sam e Harold suonano questa canzone mentre sono in giro in jeep.

When a man loves a woman | Percy Sledge
(The Best of Percy Sledge, 1966)
Il brano fu scritto dallo stesso Percy Sledge e fu un grande successo negli anni sessanta. Nel 1991 Michael Bolton registrò una cover del brano, che fece guadagnare a Bolton un Grammy per la miglior interpretazione vocale maschile.
Al minuto 1:22. Sara guarda Harold che passa il telefono a Meg, poi tutti parlano del biglietto di addio di Alex.

(You make me feel like) A natural woman | Aretha Franklin
(singolo, 1967)
Canzone scritta per Aretha Franklin dalla cantautrice americana Carole King, che poi la cantò nel 1971 nel suo album Tapestry. Il brano diventato un classico della musica americana.
Al minuto 1:29. Michael fa riprese con la sua cinepresa, Meg e Harold sono seduti sul letto.

In the midnight hour | Wilson Pickett
(In the midnight hour, 1965)
Il primo successo di Pickett, e rimase il più celebre. Fu registrato a Memphis con tutto il suo storico attacco di fiati. Lui aspetta la mezzanotte, così finalmente sarà solo con lei.
Al minuto 1:32. Chloe da a Nick la giacca di Alex, mentre Sam e Karen e anche Harold e Meg fanno sesso.

I second that emotion | Smokey Robinson & The Miracles
(singolo, 1967)
Brano scritto da Smokey Robinson e da lui portato per primo al successo nel 1967, replicato due anni dopo dalla versione di Diana+Ross & The Supremes con i Temptations.
Al minuto 1:34. Harold va a fare una corsa, Sara lo guarda dalla finestra, mentre Chloe dorme.

Joy to the world | Three Dog Night
(Naturally, 1970)
Il brano è quello che inizia con il verso "Jeremiah was a bullfrog", cioè Geremia era una rana toro. Nella sua canzone natalizia omonima del 1994, Mariah Carey fa uso dei un campionamento del brano dei Three Dog Night.
Al minuto 1:37. Titoli di coda.

Altri 4 brani compaiono nei due album 'ufficiali' della colonna sonora del 1983 (The Big Chill) e del 1984 (More songs from The Big Chill) .

It's the same old song | Four Tops
(Four Tops' second album, 1965)

Dancing in the street | Martha and the Vandellas
(singolo, 1964)
Brano musicale scritto da William "Mickey" Stevenson e Marvin Gaye nel 1964, divenne uno dei maggiori successi del gruppo Martha and the Vandellas. Ne hanno fatto un duetto anche David Bowie e Mick Jagger nel 1985.

What’s going on | Marvin Gaye
(What’s going on, 1971)
La canzone affrontava genericamente i drammi del mondo, odi e guerre, proponendo la generica ma infallibile soluzione dell’amore: “You’ve got to find the way to bring some lovin’ here today”.

Too many fish in the sea | The Marvelettes
(singolo, 1964)

Playlist

Brani citati